Ieri in apertura di udienza Traini ha voluto leggere 5 fogli di dichiarazioni spontanee. «In carcere ho capito che il colore della pelle non c'entra», uno dei passaggi. E ancora: «Ho avuto un'infanzia difficile», «Non provo nessun odio razziale, chiedo scusa per i feriti, volevo fare giustizia contro pusher per il bombardamento di notizie sullo spaccio diffuso anche a causa dell'immigrazione. In carcere ho maturato una nuova cognizione dei fatti». La Corte lo ha condannato per strage, porto abusivo d'armi, danneggiamenti con l'aggravante dell'odio razziale.
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