Con un calo di tamponi meno evidente rispetto agli scorsi weekend (146mila contro 165mila di sabato) la curva dei contagi continua a puntare verso l'alto. L'impressione è che l'aumento non abbia alcuna intenzione di fermare la sua corsa: ieri 11.705 casi in un solo giorno, la soglia dei dodicimila è dietro l'angolo.
Un record dopo l'altro - non paragonabile ai numeri marzo per numero di persone testate - che viene frantumato ogni ventiquattro ore. Prendendo singolarmente le regioni spiccano i numeri roboanti di Lombardia (quasi tremila), Campania, Lazio e Piemonte con queste ultime tre sopra i mille positivi in più. Nel rapporto positivi/tamponi chi sta peggio però - oltre allo stesso Piemonte e alla Valle d'Aosta che viaggia addirittura sopra il 20% - sono Sardegna e Liguria. Analizzando invece il rapporto positivi/casi testati, ancora più indicativo - è la Liguria l'anello debole del momento, con quasi un soggetto positivo ogni quattro persone sottoposte a test.
Stabile il dato dei decessi su tutto il territorio italiano con altre 69 vittime, continuano invece ad aumentare i ricoveri: le terapie intensiva sono arrivate a 750 postazioni occupate (+45 in un giorno) mentre gli ospedalizzati in altri reparti sono 7131 (+514). I restanti 118mila positivi sono in isolamento domiciliare: è questa la carica degli asintomatici o pauci sintomatici (con sintomi lievi da non richiedere un ricovero). Le regioni con i reparti più affollati sono Lazio e Lombardia (sopra i mille e con un centinaio di persone in terapia intensiva), poi troviamo la Campania e il Piemonte.
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