C'è la firma della New Ira sul proiettile vagante che giovedì scorso ha

C'è la firma della New Ira sul proiettile vagante che giovedì scorso ha
C'è la firma della New Ira sul proiettile vagante che giovedì scorso ha ucciso a Derry la giovane reporter nordirlandese Lyra McKee durante gli scontri con la polizia innescati da una perquisizione nel caseggiato-fortino di Creggan.

Un episodio che si sta trasformando in un boomerang per gli irriducibili della lotta armata repubblicana, costretti ora ad ammettere la propria responsabilità, a chiedere «scusa» per una morte non voluta e a cercare di scaricarne la colpa sulla «provocazione» degli agenti: additati alla vecchia maniera come «il nemico» e come le odiate «forze della corona» britannica. La rivendicazione, che in effetti ha i toni di un tentativo di auto-giustificazione, è stata recapitata con tanto di codice identificativo di riconoscimento a The Irish News. Ed è giunta poco prima che gli investigatori annunciassero l'arresto di una donna di 57 anni.
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