E ieri sera, attorno alle 21.30, la vittima sarebbe stata sorpresa dal suocero a caricare in auto alcune masserizie dall'appartamento al secondo piano di una piccola palazzina (al primo vivono i suoceri), che un tempo occupava col marito venuto a mancare all'improvviso lo scorso inverno, perché aveva deciso qualche tempo fa di tornare definitivamente a vivere nell' abitazione dei genitori, a Sondrio, dove al momento della tragedia si trovavano i figlioletti. Alla vista della nuora con alcuni oggetti prelevati dall'alloggio è nata una violenta discussione e il 70enne, in poco tempo, ha perso il controllo e, al culmine della lite, avrebbe colpito più volte Moira con un coltello da cucina, causandone il decesso in pochi minuti.
I rapporti fra lei e i suoceri, per la verità mai risultati particolarmente buoni, secondo diverse testimonianze raccolte a Villa di Tirano, il paese della Valtellina a pochi chilometri dal confine con la Svizzera, teatro del dramma familiare, si erano ulteriormente deteriorati da quando era morto, stroncato da un infarto, Simone, il marito della donna uccisa e papà dei due piccoli che, in pochi mesi, sono pertanto rimasti orfani di entrambi i genitori. L'omicida, una volta varcato il portone della caserma dei carabinieri, ancora sporco di sangue, non ha esitato un solo secondo a confessare al capitano Luca Mechilli quanto avvenuto all'interno dell'edificio di via Sonvico.
Il suo interrogatorio, alla presenza dell'avvocato di fiducia e del magistrato di turno della Procura di Sondrio, Giacomo Puricelli, al quale ha reso piena confessione ammettendo le proprie responsabilità, è proseguito per l'intera notte, finché il pensionato è stato condotto nel carcere del capoluogo, in via Caimi con l' accusa di omicidio volontario.
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