«Cambieremo radicalmente le dinamiche del libro e della promozione. Siamo ambiziosi ma non arroganti, ci sentiamo liberi. Sarà un grande evento culturale senza soldi pubblici», spiega Motta. La formula? Libri, ovvio, ma raccontati da dentro. Un salone interattivo, con la presenza di autori, ma dove la partecipazione del pubblico, ovvero i lettori, è fondamentale. Soprattutto via web, tanto che a breve sarà annunciato un responsabile digitale (altra idea coinvolgere i blogger di Wikipedia). Grande importanza alla scuola, a librai e biblioteche Aperta dalle 10 alle 19, grande spazio agli eventi off, serali, e anche in tutta la Regione.
Il modello è il Fuorisalone del Mobile. Si profila un capogiro di eventi a Milano in aprile: si comincia con Miart (31 marzo-2 aprile), poi la Bit (2-4 aprile), il Salone del Mobile (4-9) e infine il libro. «Mi piacerebbe che per il giorno conclusivo della manifestazione, il 23 aprile, che coincide con la festa di San Giorgio i milanesi si scambiassero libri e rose come accade a Barcellona», si è augurato il sindaco Sala. Il progetto ha 3 responsabili: Chiara Valerio per il programma generale, Pierdomenico Baccalario per quello 0-18 anni e Giovanni Peresson per quello professionale. Si cerca di minimizzare la “faida” con Torino. Anche la politica ci prova: «Questa fiera sarà utile anche per Torino. E Milano e la Lombardia sono capitali delle case editrici», ha dichiarato Roberto Maroni. «Risponderemo con molte novità», ha reagito Antonella Parigi assessore regionale della Cultura piemontese. Leggi l'articolo completo su
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