Il legale del giovane, Fabrizio Ballarini, ha definito questo permesso «un momento importante di riconoscimento». Previsto a maggio scorso, il permesso era slittato per una questione logistica legata alla mancanza di una cucina nella struttura di accoglienza ma il Tribunale di sorveglianza di Roma ha permesso ai volontari di fornire dall’esterno i pasti a Guede. «È sereno, - ha detto il suo portavoce Daniele Camilli - ha chiesto una scacchiera, Big Babol, due panini, una birra e un melograno». Leggi l'articolo completo su
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