Nel gelo primo cittadino-Pd locale, tra polemiche e veleni, interviene però il braccio destro di Matteo Renzi, il vicesegretario nazionale Lorenzo Guerini con un appello alla responsabilità, tranchant: «Non hanno alcun senso chiacchiere e polemiche interne al Pd sul sindaco Marino - sostiene Guerini - È tato eletto e deve andare avanti. Tutti i protagonisti, dall'amministrazione capitolina alle forze politiche che la sostengono, a cominciare dal nostro partito, lavorino in sinergia e facciano un ulteriore salto di qualità. Roma, come tutte le grandi capitali europee, ha criticità che vanno affrontate per il bene della città e dei cittadini. Occorre un nuovo cambio di passo, non certo chiacchiere e inutili polemiche».
D'Ausilio, dal suo canto, mette a disposizione dei colleghi il suo mandato «riconoscendo l'errore di metodo nella mancata condivisione del sondaggio». Giulia Tempesta - la vice che momentaneamente prende la guida del gruppo - gli fa eco: «Forti restano le preoccupazioni per i dati emersi dal sondaggio, il gruppo Pd chiederà a breve al sindaco che iniziative intenderà mettere in campo». E Lionello Cosentino, segretario Pd Roma, non risparmia critiche: bolla come un «errore» del Campidoglio la scelta di concentrarsi troppo sul centro cittadino e chiede una maggiore sensibilità sul sociale e più attenzione per le periferie. Leggi l'articolo completo su
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