Malik Yettou, consigliere municipale di Saint-Maurice (Val-de-Marne), parla di «sei persone con un bebè». BFM-TV evoca una quindicina di ostaggi. Secondo un'altra testimonianza, tuttavia, gli ostaggi nascosti nel sotterraneo sono poi stati costretti a tornare al piano terra.
«Una ragazza è scesa e ci ha detto di risalire, che altrimenti ci avrebbe ucciso tutti. Quando siamo risaliti abbiamo visto il tipo, aveva un giubbotto anti-proiettile, due kalashnikov, un coltello e una pistola», racconta Maria, visibilmente sotto shock. La donna ha raccontato anche che una cliente del negozio ha cercato di impossessarsi invano di una delle armi del terrorista. «C'è una cliente che era dietro di noi gli ha voluto prendere un'arma ma non è riuscita a sparare. Lui ha risposto sparandole in testa».
Una versione che suscita interrogativi, visto che secondo l'elenco diffuso oggi dal Crif - il consiglio rappresentativo delle istituzioni ebraiche di Francia - le quattro vittime della strage all'Hyper-kacher sarebbero tutti uomini: Yoav Hattab, Philippe Braham, Yohan Cohen, Francois-Michel Saada. Quello di Lassana Bathily, è stato comunque un atto eroico, a cui la Francia rende oggi omaggio. Sui social network, c'è chi chiede di decorarlo con la Legion d'onore. «Quando gli ostaggi sono usciti, mi hanno ringraziato in tanti», racconta il ragazzo nella sua testimonianza. All'indomani della strage di Vincennes, escono anche nuove dichiarazioni postume del terrorista killer. Sono le 15 di ieri quando radio Rtl cerca di contattarlo all'interno del negozio: lui alza la cornetta, ma non risponde direttamente, poi riattacca male il telefono. Dall'altra parte del filo, i giornalisti cominciano a sentire (e registrare) la lunga 'arringà dell'assalitore agli ostaggi - quasi col tono di chi cerca di giustificarsi - con la retorica jihadista e la difesa dello Stato islamico, la cui azione è una vendetta contro la Siria e la coalizione occidentale presente in Mali, Iraq o Afghanistan.
«Devono smetterla di attaccare lo Stato islamico, devono smetterla di togliere il velo alle nostre donne, devono smetterla di mettere i nostri fratelli in prigione per nulla», spiega il terrorista, aggiungendo rivolto agli ostaggi: «Fate delle manifestazioni e dite di lasciare i musulmani tranquilli». E ancora: «Mai e poi mai riusciranno a sconfiggerci. Non ci sono mai riusciti. Allah è dalla nostra parte».
Poco dopo le 17, dallo stesso telefono si sente il terrorista raccolto in preghiera, come un ultimo rituale - dicono alcuni - prima di passare al massacro dei suoi ostaggi, una volta appresa dell'uccisione dei fratelli Kouachi nell'altro blitz della Seine-et-Marne.
Fra i quattro ostaggi uccisi ieri dal terrorista Amedy
Coulibaly in un supermercato kosher a Parigi, c'era anche Yohav Hattab, 21 anni, tunisino. Hattab, ebreo di Tunisia, figlio del rabbino capo di Tunisi, si trovava da qualche tempo a Parigi per motivi di studio. Leggi l'articolo completo su
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