CAIVANO - Una rete di pedofili, orchi insospettabili, ma con una mente criminale capace di despistare ad arte le indagini. È un quadro inquientante, orribile e disgustoso quello che si profila nelle indagini sull’omicidio di Fortuna Loffredo, la bimba di sei anni, vittima di abusi, uccisa al Parco Verde di Caivano.
Uno scenario horror che prende corpo dopo l’arresto di un uomo che abita nello stesso isolato di Fortuna e di Antonio, morto un anno prima sempre cadendo da un balcone.
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