Durante la sfida che lo contrapponeva all'armeno Tigran Levonovic Petrosian, il campione georgiano si assentava troppo spesso, in occasione delle mosse cruciali, per andare in bagno, e questo aveva insospettito non poco il rivale. Quando Petrosian ha chiesto ai giudici di gara di controllare, Nigalidze è stato sottoposto a un controllo ma non aveva con sé nulla che facesse pensare ad un inganno.
Il georgiano, però, si assentava per andare sempre nella stessa toilette e questo ha insospettito ancora di più i giudici, che hanno trovato uno smartphone nascosto in un rotolo di carta igienica. Nigalidze ha negato che fosse suo, ma i giudici hanno trovato un'app che suggeriva le possibili mosse con il suo account personale ancora perfettamente 'loggato'. Leggi l'articolo completo su
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