Nella sentenza lunga 29 pagine, i tre giudici hanno respinto all'unanimità la tesi del dipartimento della Giustizia secondo cui il presidente è l'unico a poter decidere la politica sull'immigrazione. La Corte del Nono circuito ha poi sottolineato come «non ci siano prove che stranieri provenienti da uno dei Paesi citati nell'ordine» (Sudan, Siria, Iran, Iraq, Yemen, Libia e Somalia) abbiano commesso atti di terrorismo negli Stati Uniti.
«Da una parte - scrivono ancora - la popolazione ha un forte interesse nella sicurezza nazionale e nella capacità di un presidente eletto di attuare le sue politiche. Dall'altra, c'è anche un interesse alla libertà di viaggiare, evitando separazioni di famiglie, ed alla libertà dalle discriminazioni». Il dipartimento di Giustizia si è per il momento limitato a far sapere che «sta valutando la decisione» presa dalla Corte di San Francisco «e considerando le opzioni». Leggi l'articolo completo su
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