La donna, che viveva con la famiglia a San Giorgio Jonico (Taranto), lavorava ogni giorno a circa 150 chilometri da casa per meno di 30 euro.
L'esposto-denuncia alla procura di Trani, competente per territorio, è stato depositato il 14 agosto scorso ai carabinieri di San Giorgio Jonico dal marito della donna, Stefano Arcuri, assistito da tre avvocati: Pasquale Chieco, Vito Miccolis e Giovanni Vinci. L'autopsia sarà compiuta dal medico legale dell'Università di Bari Alessandro Dell'Erba.
«Lo sfruttamento dei lavoratori agricoli non è un retaggio del passato ma la triste realtà del prete e le morti per stanchezza e sfinimento di lavoratrici e lavoratori italiani e stranieri di queste settimane in Puglia, purtroppo lo dimostrano». Lo dichiarato il segretario generale dell'Ugl, Francesco Paolo Capone, annunciando l'avvio di una vera e propria mobilitazione del sindacato sul tema dello sfruttamento dei lavoratori agricoli italiani ed extracomunitari. «Il forte richiamo del quotidiano dei Vescovi, Avvenire, del 13 agosto scorso, non è bastato a far intervenire con più decisione e immediatezza né la Regione Puglia, né le altre Istituzioni demandate ai controlli, a partire dall'Inps e dall'Inail - sostiene il sindacalista - per quanto ci riguarda non ci limitiamo più a denunciare questo intollerabile stato di cose ma, a partire da questo fine settimana, saremo con medici e volontari a portare soccorso nelle Province di Bari e Foggia».
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