Morta nei campi mentre lavorava per pochi euro l'ora, pm dispone l'autopsia

Morta nei campi mentre lavorava per pochi euro l'ora, pm dispone l'autopsia
La Procura di Trani ha aperto un'indagine sulla morte di Paola Clemente, la bracciante di 43 anni, madre di tre figli, morta ad Andria il 13 luglio scorso mentre lavorava all'acinellatura dell'uva. Il pm ha disposto la riesumazione del corpo e ha fissato per il 21 agosto l'autopsia.



La donna, che viveva con la famiglia a San Giorgio Jonico (Taranto), lavorava ogni giorno a circa 150 chilometri da casa per meno di 30 euro.



L'esposto-denuncia alla procura di Trani, competente per territorio, è stato depositato il 14 agosto scorso ai carabinieri di San Giorgio Jonico dal marito della donna, Stefano Arcuri, assistito da tre avvocati: Pasquale Chieco, Vito Miccolis e Giovanni Vinci. L'autopsia sarà compiuta dal medico legale dell'Università di Bari Alessandro Dell'Erba.



«Lo sfruttamento dei lavoratori agricoli non è un retaggio del passato ma la triste realtà del prete e le morti per stanchezza e sfinimento di lavoratrici e lavoratori italiani e stranieri di queste settimane in Puglia, purtroppo lo dimostrano». Lo dichiarato il segretario generale dell'Ugl, Francesco Paolo Capone, annunciando l'avvio di una vera e propria mobilitazione del sindacato sul tema dello sfruttamento dei lavoratori agricoli italiani ed extracomunitari. «Il forte richiamo del quotidiano dei Vescovi, Avvenire, del 13 agosto scorso, non è bastato a far intervenire con più decisione e immediatezza né la Regione Puglia, né le altre Istituzioni demandate ai controlli, a partire dall'Inps e dall'Inail - sostiene il sindacalista - per quanto ci riguarda non ci limitiamo più a denunciare questo intollerabile stato di cose ma, a partire da questo fine settimana, saremo con medici e volontari a portare soccorso nelle Province di Bari e Foggia».






Ultimo aggiornamento: Mercoledì 19 Agosto 2015, 09:59