L'udienza preliminare è stata fissata il prossimo 10 maggio davanti al gup Chiara Valori. Pellicanò è accusato di strage e devastazione. Tra le parti civili, oltre ai familiari di Micaela Masella e alle due bambine ferite e ai familiari delle altre due vittime dell'esplosione, potrebbero essere ammessi anche un centinaio tra vicini di casa e proprietari di auto, moto e bici danneggiati dai calcinacci. Il pubblicitario, infatti, come si legge negli atti, avrebbe causato «rovina, distruzione e danneggiamento di notevoli quantità di beni mobili e immobili» nel suo palazzo e «negli stabili dell'isolato e degli isolati limitrofi colpiti dall'onda d'urto», oltre a molti veicoli parcheggiati nelle vicinanze. Tra le parti offese c'è anche il Comune di Milano e il ministero dell'Interno.
Il pubblicitario ha già confessato davanti al gip di aver aperto il gas in cucina. L'uomo aveva spiegato, però, di ricordare alcuni fotogrammi della notte nella quale si decise a commettere la strage, perché aveva la mente annebbiata dagli psicofarmaci «che in quel periodo assumeva in dosi massicce». Non è escluso che l'imputato scelga di essere processato con il rito abbreviato. Leggi l'articolo completo su
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