Via Brioschi, cento residenti parte civile contro Pellicanò

Via Brioschi, cento residenti parte civile contro Pellicanò

di Angela Calzoni
Sono circa un centinaio le persone - tra residenti nella zona di via Brioschi e i proprietari di auto e moto posteggiate nelle vicinanze indicate come parti offese che potranno costituirsi parti civili nell'udienza preliminare a carico di Giuseppe Pellicanò, il pubblicitario accusato di avere provocato, il 12 giugno scorso, l'esplosione della palazzina al civico 65, dove abitava con l'ex compagna Micaela Masella e le due figlie. La donna e una coppia di giovani fidanzati marchigiani che abitavano sullo stesso pianerottolo sono morti nell'esplosione. Le figlie, invece, hanno riportato gravi ustioni.

L'udienza preliminare è stata fissata il prossimo 10 maggio davanti al gup Chiara Valori. Pellicanò è accusato di strage e devastazione. Tra le parti civili, oltre ai familiari di Micaela Masella e alle due bambine ferite e ai familiari delle altre due vittime dell'esplosione, potrebbero essere ammessi anche un centinaio tra vicini di casa e proprietari di auto, moto e bici danneggiati dai calcinacci. Il pubblicitario, infatti, come si legge negli atti, avrebbe causato «rovina, distruzione e danneggiamento di notevoli quantità di beni mobili e immobili» nel suo palazzo e «negli stabili dell'isolato e degli isolati limitrofi colpiti dall'onda d'urto», oltre a molti veicoli parcheggiati nelle vicinanze. Tra le parti offese c'è anche il Comune di Milano e il ministero dell'Interno.

Il pubblicitario ha già confessato davanti al gip di aver aperto il gas in cucina. L'uomo aveva spiegato, però, di ricordare alcuni fotogrammi della notte nella quale si decise a commettere la strage, perché aveva la mente annebbiata dagli psicofarmaci «che in quel periodo assumeva in dosi massicce». Non è escluso che l'imputato scelga di essere processato con il rito abbreviato.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 13 Aprile 2017, 09:31
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