Il fatto che le donne «siano rimaste completamente ignare di essere filmate», unito all’impossibilitata loro identificazione, «induce a ritenere non provato il nocumento arrecato dalla condotta» del fotografo occulto.
E neppure è contestabile il reato di violenza privata che tutela «la libertà morale da intendersi come libertà di determinarsi spontaneamente», perché anche qui «l’assenza di percezione di essere state riprese» fa sì che non si possa ritenere lesa la libertà psichica delle donne filmate. Il gup Luigi Gargiulo ha assolto l’uomo, condannandolo invece a 2 anni e 10 mesi per la detenzione di immagini pedoporno e di munizioni illegali trovategli a casa. Leggi l'articolo completo su
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