Fotografava donne sotto le gonne, il giudice lo assolve: "Vittime ignare, non c'è privacy violata"

Fotografava donne sotto le gonne, il giudice lo assolve: "Vittime ignare, non c'è privacy violata"
MILANO - Girava per treni, tram, bus e metrò e fotografava sotto le gonne delle donne. Oltre 5 mila scatti rubati con una macchina fotografica nascosta in un tubo di cartone. Protagonista una guardia pizzicata in Stazione Centrale il 20 agosto 2013, racconta il Corriere della Sera, a coltivare la sua insana passione. Ma per il Tribunale di Milano non può essere condannato.

Il fatto che le donne «siano rimaste completamente ignare di essere filmate», unito all’impossibilitata loro identificazione, «induce a ritenere non provato il nocumento arrecato dalla condotta» del fotografo occulto.

E neppure è contestabile il reato di violenza privata che tutela «la libertà morale da intendersi come libertà di determinarsi spontaneamente», perché anche qui «l’assenza di percezione di essere state riprese» fa sì che non si possa ritenere lesa la libertà psichica delle donne filmate. Il gup Luigi Gargiulo ha assolto l’uomo, condannandolo invece a 2 anni e 10 mesi per la detenzione di immagini pedoporno e di munizioni illegali trovategli a casa.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 30 Luglio 2015, 13:49
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