«Una protesta epocale», la definiscono ora. «Sentivamo il bisogno di ritrovarci qui - ha spiegato ieri il portavoce Roberto Cavaliere - perché Linate è stato un grande inizio, da lì abbiamo costruito strutture organizzative alternative all’apparato agricolo di quel tempo». Accanto al momento celebrativo però, riuniti nelle loro associazioni come Copagri e produttori della Pianura Padana, gli allevatori - alcuni di loro erano presenti anche nel ‘97 - ieri hanno rinnovato la protesta perché «da allora sono cambiati 12 ministri dell’agricoltura - hanno ricordato - ma l’agricoltura è ancora in ginocchio».
«Il nostro slogan allora era “mungiamo per legittima difesa” e ancora oggi lo è. Anche stamattina prima di venire qui abbiamo munto sapendo di andare in perdita. È vergognoso - hanno detto - che in vent’anni non sia cambiato nulla». Sott’accusa, ieri come oggi, le politiche dell’Unione Europea, «la nostra bestia nera», l’hanno definita, ma anche il Governo e le Regioni «incapaci di tutelare la filiera e il made in Italy». «Non è cambiato nulla però non ci scoraggiamo - ha assicurato il loro portavoce Cavaliere - e andiamo avanti con la nostra battaglia». Leggi l'articolo completo su
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