A creare la black list dei vocaboli sensibili utilizzati dai sinti, sono stati negli anni molti investigatori, ma in particolare il sostituto procuratore Benedetto Roberti della procura di Padova, da sempre attivo nella lotta per stroncare la criminalità organizzata di sinti e rom specializzati in rapine e furti. Ed ecco che un poliziotto o un carabiniere ora possono tradurre zorli con cassaforte del bancomat, norto con nascondiglio e bicu con proiettile. E poi c'è la marsina che per i sinti è l'auto utilizzata per compiere i furti. Una cosa rubata è ciorda e l'antifurto è anticiorape. Leggi l'articolo completo su
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