Sgarbi, tramite il suo legale Giampaolo Cicconi, ha chiesto il risarcimento al socil network per il «blocco illegittimo» della pagina del profilo del critico d'arte, sospesa «per 24 ore e sottoposta a censura perché raffigurante la foto del mio cliente all'interno del Musèe d'Orsay di Parigi davanti a L'origine du monde, celebre dipinto di Gustave Courbet», che aveva raggiunto «un milione di visualizzazioni».
Per l'avvocato Cicconi «non esistevano nella specie i presupposti per rimuovere l'immagine di Sgarbi e del capolavoro di Courbet», perché si tratta di «pubblicazione di nudi pittorici e non di nudi fotografici, pubblicazione, in simili casi, consentita dal vostro regolamento interno».
«Nell'estate 2012 - ricorda - la bionda Ema che scende le scale, dissolta nella trama nebbiosa della pittura di Richter veniva da voi, anche in quel caso, censurata con rimozione dell'immagine. Tuttavia poco dopo e a seguito delle proteste di Gonzague Gauthier, digital projects manager del Centro Nazionale d'arte e di cultura G. Pompidou, voi avete provveduto allo sblocco immediato del profilo, scusandovi per l'accaduto e per aver scambiato la celebre tela di Richter per una (piuttosto sfocata) fotografia». Il legale invita quindi e diffida Facebook a pagare il risarcimento «entro e non oltre sette giorni».
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