Manesco, ex docente di Estetica all'università di Verona e di Geografia alla Statale di Milano, aveva conosciuto i due killer in treno, li aveva invitati nel suo appartamento di via Settembrini e aveva subito fatto delle avances. «Era un pedofilo, andava punito», ha raccontato Civardi nel corso del processo. Dopo averlo ucciso lui e il complice (già condannato all'ergastolo in abbreviato) hanno nascosto il corpo in un trolley e hanno raggiunto la stazione di Lodi, dove hanno buttato la valigia in un cassonetto.
Il viaggio è proseguito verso Piacenza, dove i due sono stati arrestati mentre cercavano di sbarazzarsi di scarpe e vestiti macchiati di sangue. Nell'auto avevano anche bastoni, teaser, guanti e soprattutto una carta prepagata intestata a Manesco e una chiavetta che genera password per l'home banking. L'obiettivo, infatti, era quello di aprire un'agenzia di viaggi in Thailandia con i risparmi del professore. Leggi l'articolo completo su
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