"E' ingiusto e sadico lasciarti solo, con un mattone così pesante dentro al cuore. Le porte delle mie case, soprattutto la porta della casa dove abito e vivo io è spalancata. E, se non ti dispiace, nonostante abbia psicologi e psichiatri molto bravi e molto discreti, vorrei seguirti io", scrive Don Mazzi in una lettere a Paolo Bovi, l'ex fonico dei Modà.
"Carissimo Paolo - continua don Mazzi - seguo da tempo la tua storia. Capisco quanto tu possa soffrire, avendo aiutato altre persone con problemi simili ai tuoi. La cosa che mi ha obbligato a scriverti è stata, ed è, la mia coscienza e soprattutto il senso di colpa che anch'io sento nei tuoi confronti", ha concluso. Leggi l'articolo completo su
Leggo.it