Lo stralcio votato dal Senato su proposta della stessa relatrice della nuova normativa (Rosanna Filippin del Pd) blocca di fatto l’iter, anche se motivato con il proposito di accorciare i tempi grazie al ddl. «La riduzione dei tempi del divorzio breve consensuale (da tre anni a 6 e 12 mesi, a seconda dei casi) è richiesto da tantissimi cittadini - ha detto la Filippin -. Quindi spero che la Camera lo approvi al più presto.
L’intoppo è il divorzio immediato che «avrebbe portato allo svilimento del matrimonio stesso - dice il capogruppo di Area Popolare Ncd-Udc, Renato Schifani - consentendo il divorzio anche solo dopo alcuni giorni dalla celebrazione delle nozze. Di fatto il matrimonio si sarebbe trasformato in un fidanzamento rafforzato». La norma stralciata consentiva ad entrambi i coniugi di chiedere il divorzio “lampo” anche in assenza di un periodo di separazione e senza figli minori o maggiorenni incapaci. A favore dello stralcio si sono espressi Ncd e Pd. Contro Sel, M5S, mentre Fi ha dato libertà di voto. Leggi l'articolo completo su
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