Vale a dire che negli anni più bui della crisi, il Pil ha registrato un -4%. Decisamente in controtendenza con gli altri Paesi europei che, nello stesso periodo, hanno invece rilevato un +5,7% contando su una crescita da 26.000 a 27.500 euro. E la mappa dell'impoverimento è ben dettagliata. In base ai recenti dati Eurostat, infatti, a perdere più di tutti sono state le regioni dell'Umbria e del Lazio i cui abitanti hanno visto sfumare rispettivamente l'8,73% del Pil, scendendo a 24.100 euro l'anno, e il 7,33% a 31.600 euro.
Il Centro, quindi, resta vittima della crisi aggiudicandosi la maglia nera. Ma non solo. Segue infatti la Campania con un -7,7%. Gli abitanti della Campania, infatti, ora si ritrovano più poveri dei pugliesi. E la regione Puglia invece fa la parte del leone, registrando il miglior risultato d'Italia con tanto di segno positivo: dal 2008 al 2014 il Pil è cresciuto dello 0,6%. Si tratta di 100 euro a 17.400 euro. Seguono poi la Toscana con un -0,35%, vale a dire appena 100 euro in meno da 28.900 a 28.800, seguita dall'Abruzzo con -0,85% e dal Veneto con -2%.
L'Emilia Romagna e la Sardegna perdono il 3%, la prima ha perso mille euro, la seconda 600 euro l’anno. Seguono poi le regioni a statuto speciale come la Provincia autonoma di Bolzano e la Valle d'Aosta, con un +3,4%. vale a dire un aumento di 1.200, passando da 35.500 a 36.700 euro l'anno. Leggi l'articolo completo su
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