Cimiteri a pezzi e bus navetta soppressi, caos a Roma nel mese dei defunti

Cimiteri a pezzi e bus navetta soppressi, caos a Roma nel mese dei defunti
Una croce che prende fuoco e, nel silenzio del Verano, viene distrutta. Mangiata dalle fiamme mentre si alza una lunga colonna di fumo: tutto sotto gli occhi dei tanti visitatori che ieri mattina, in occasione della ricorrenza di Ognissanti e alla vigilia della celebrazione di oggi per i defunti, a migliaia si sono riversati nello cimitero monumentale di Roma.


L'incendio, probabilmente provocato da alcuni lumini accesi, ha interessato l'area dedicata all'ossario. Ed ha così coinvolto l'intera struttura. I viali circostanti, infatti, sono stati chiusi al traffico per motivi di sicurezza. Impedendo così il passaggio a quanti, in occasione della due giorni di ricorrenza, avrebbero voluto raggiungere la tomba del caro defunto direttamente in auto. Si tratta quindi, soprattutto, di persone anziane e disabili. Niente da fare. Ma non solo. Ad aiutarli ieri c'era una sola navetta. L'unica a disposizione del cimitero per coloro che arrivano a piedi e per chi, ieri, vedendosi chiudere la strada sarebbe saliti a bordo volentieri. Si tratta di un semplice pulmino dell'Ama, guidato da personale dell'Ama, che poco ha a che vedere con i mezzi elettrici autorizzati, con tanto di personale apposito al trasporto di persone e pedana per le sedie a rotelle, che fino a qualche tempo fa giravano nei viali del cimitero grazie ad un bando ormai scaduto. 

Erano 4 le navette a disposizione per 23 fermate. Ora ce ne è solo una, presa in prestito dall'Ama così come chi la guida, e passa ogni 30-40 minuti. L'attesa non manca e ieri non sono mancati neanche i disagi. Gli stessi che, da troppo tempo ormai, si registrano al cimitero Flaminio dove gli ascensori rotti non permettono alle persone anziane o disabili di far visita al caro estinto nei loculi più alti. Il disservizio non interessa solo i visitatori ma anche chi ci lavora.

A risentirne sono infatti anche i lavori per le tumulazioni. Al cimitero di Prima Porta, quindi, l'attesa per le sepoltura si fa sentire. Le salme ferme al deposito possono arrivare fino a qualche centinaio. 


La stessa attesa si ripete al Verano dove l'unico macchinario per la sepoltura non riesce ad evitare che anche in quel deposito, ormai al collasso, si fermino fino a 400 salme in 10 giorni. L'attesa per la singola salma può arrivare anche a 4-5 giorni a salma. Al cimitero Laurentino, invece, accade che i loculi stiano rimanendo senza luce votiva. Il servizio, erogato da Ama, si sta fermando. E così quella fiammella, che da sempre caratterizza i cimiteri, non si accende più. Resta al buio, nello sconforto dei parenti e di chi vorrebbe vedere un po' di luce sulla lapide.  Leggi l'articolo completo su
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