Brexit, le borse bruciano oltre 280 miliardi. Gb declassata, ora temporeggia sull'uscita

David Cameron
La Brexit scuote ancora l'Unione europea e i listini del Vecchio Continente vivono, dopo il venerdì nero, un altro giorno ad alta tensione. Milano chiude in rosso del 3,94% arrivando a perdere il 30% da inizio anno e tornando sui minimi dal 2012. Londra scende del 2,55%, Francoforte arretra del 3,02% e Parigi del 2,97%. Le Borse europee hanno mandato in fumo altri 282 miliardi, mentre gli analisti rimangono preoccupati poiché è impossibile fare previsioni sulla durata e sugli effetti della volatilità sui mercati finanziari. A soffrire sono soprattutto le banche britanniche, ma è stata una giornata difficile anche per gli istituti di credito italiani, che hanno registrato perdite a due cifre.


La sterlina intanto continua la sua discesa sia nei confronti dell'euro che del dollaro, mentre l'agenzia di rating Standard & Poor's espelle la Gran Bretagna dal prestigioso circolo dei paesi con valutazione a tripla A, senza escludere futuri, ulteriori declassamenti. La valutazione creditizia del Paese retrocede di due gradini, passando da AAA' a AA', con outlook negativo'.

Intanto il Regno Unito temporeggia sull'uscita dalla Ue. Ma Angela Merkel, Francois Hollande e Matteo Renzi, riuniti a Berlino per un vertice sulla Brexit, hanno chiesto di «non perdere tempo» pur essendo d'accordo nel non aprire colloqui formali o informali con Londra prima che la Gran Bretagna presenti formale richiesta di attivazione dell'articolo 50 del Trattato sull'Unione europea (quello che consente a uno Stato di recedere dall'Unione). Il premier italiano spera che il voto britannico cambi le politiche europee: «Questo è un tempo propizio per una nuova pagina dell'Ue». Sono soprattutto Italia e Francia a chiedere di accelerare i negoziati per l'uscita. «La Gran Bretagna ha deciso sollecita Renzi - si volta pagina, non è possibile perdere tempo. Ma contemporaneamente si lavori a una strategia per i prossimi mesi che ci porti al cuore di ciò che l'Europa deve essere».


«In questo momento serve dare prova soprattutto di responsabilità: non possiamo perdere tempo per non creare incertezza» gli fa eco il presidente francese Francois Hollande. Ma i tre leader sanno che, per evitare altre Brexit e per ridare vigore all'Unione servono misure concrete. Così hanno concordato che da settembre andranno adottate decisioni precise su sicurezza interna ed esterna, crescita dell'economia e della coesione sociale, immigrazione e politiche giovanili. Leggi l'articolo completo su
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