Brexit, le borse bruciano oltre 280 miliardi.
Gb declassata, ora temporeggia sull'uscita

Brexit, le borse bruciano oltre 280 miliardi. Gb declassata, ora temporeggia sull'uscita

di Alessandra Severini
La Brexit scuote ancora l'Unione europea e i listini del Vecchio Continente vivono, dopo il venerdì nero, un altro giorno ad alta tensione. Milano chiude in rosso del 3,94% arrivando a perdere il 30% da inizio anno e tornando sui minimi dal 2012. Londra scende del 2,55%, Francoforte arretra del 3,02% e Parigi del 2,97%. Le Borse europee hanno mandato in fumo altri 282 miliardi, mentre gli analisti rimangono preoccupati poiché è impossibile fare previsioni sulla durata e sugli effetti della volatilità sui mercati finanziari. A soffrire sono soprattutto le banche britanniche, ma è stata una giornata difficile anche per gli istituti di credito italiani, che hanno registrato perdite a due cifre.

La sterlina intanto continua la sua discesa sia nei confronti dell'euro che del dollaro, mentre l'agenzia di rating Standard & Poor's espelle la Gran Bretagna dal prestigioso circolo dei paesi con valutazione a tripla A, senza escludere futuri, ulteriori declassamenti. La valutazione creditizia del Paese retrocede di due gradini, passando da AAA' a AA', con outlook negativo'.

Intanto il Regno Unito temporeggia sull'uscita dalla Ue. Ma Angela Merkel, Francois Hollande e Matteo Renzi, riuniti a Berlino per un vertice sulla Brexit, hanno chiesto di «non perdere tempo» pur essendo d'accordo nel non aprire colloqui formali o informali con Londra prima che la Gran Bretagna presenti formale richiesta di attivazione dell'articolo 50 del Trattato sull'Unione europea (quello che consente a uno Stato di recedere dall'Unione). Il premier italiano spera che il voto britannico cambi le politiche europee: «Questo è un tempo propizio per una nuova pagina dell'Ue». Sono soprattutto Italia e Francia a chiedere di accelerare i negoziati per l'uscita. «La Gran Bretagna ha deciso sollecita Renzi - si volta pagina, non è possibile perdere tempo. Ma contemporaneamente si lavori a una strategia per i prossimi mesi che ci porti al cuore di ciò che l'Europa deve essere».

«In questo momento serve dare prova soprattutto di responsabilità: non possiamo perdere tempo per non creare incertezza» gli fa eco il presidente francese Francois Hollande. Ma i tre leader sanno che, per evitare altre Brexit e per ridare vigore all'Unione servono misure concrete. Così hanno concordato che da settembre andranno adottate decisioni precise su sicurezza interna ed esterna, crescita dell'economia e della coesione sociale, immigrazione e politiche giovanili.
Ultimo aggiornamento: Martedì 28 Giugno 2016, 08:35
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