Ago aspirato al seno, 43enne morta dopo un banale controllo

L'ospedale Sant'Andrea a Roma (Toiati)
Doveva essere un banale esame medico, denominato “ago aspirato del nodulo mammarico”, ma si è trasformato in una terribile tragedia costata la vita di una giovane donna.






A condurre le indagini il procuratore aggiunto Leonardo Frisani e il pubblico ministero Maria Bice Barborini che hanno aperto un fascicolo contro ignoti ipotizzando il reato di omicidio colposo. Nella giornata di ieri, inoltre, è stata effettuata l'autopsia sul corpo della giovane dalla quale si cercherà di capire se vi siano stati errori, in tal caso individuandone gli eventuali responsabili, o se si sia trattata di una tragica fatalità. Disposto, inoltre, il sequestro della cartella clinica.



La vicenda risale a lunedì scorso quando la donna, 43 enne, a seguito di una mammografia nella quale erano emersi diversi noduli al seno, si era recata presso l'ospedale Sant'Andrea per effettuare i necessari accertamenti. Giunta nel noto nosocomio romano si è sottoposta all'esame di ago aspirazione che serve a determinare la natura di un nodulo al seno discriminando se sia di natura benigna (ad esempio un falso positivo come una cisti) o se si tratti di un tumore.



La piccola operazione terminò con successo e la donna, come da protocollo, venne dimessa. Arrivata a casa, però, accusa un malore. Il marito, preoccupato, decide trasportarla d'urgenza al vicino pronto soccorso dell'ospedale di Tor Vergata dove tutti i tentativi di salvarle la vita risultarono vani. Leggi l'articolo completo su
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