Meno di 8 minuti e 57. L’obiettivo è battere il tempo di 8’57”118 stabilito da Rhys Millen al volante della e0 PP100, un mostro di fabbricazione lituana a 7 motori da 1.190 kW e 2.520 Nm con un rapporto peso/potenza di 1,4 kg/cv. La I.D. R Pikes Peak invece di motori ne ha solo 2 e esprimono 680 Nm, per un rapporto peso/potenza di circa 1,6 kg/cv, ma con uno studio aerodinamico particolarmente accurato. Basterà per battere il record? Il reparto ricerca e sviluppo di Wolfsburg, in accordo con il centro di produzione delle batterie di Braunschweig, ha puntato sull’equilibrio tra la densità di energia e la gestione di quest’ultima, massimizzando la fase di recupero realizzabile lungo le 156 curve che portano dai 2.862 metri di altitudine della partenza fino a 4.302 metri della cima: 1.440 metri di dislivello che si raggiungono in 19,99 km.
La corsa alla supremazia elettrica. La I.D. R Pikes Peak dovrà farli a una velocità media di oltre 134 km/h se vuole battere il record stabilito nel 2016 che tuttavia dista ancora parecchio dallo stratosferico 8’13”878 (quasi 146 km/h di media!) stabilito da Sébastien Loeb nel 2013 con la sua Peugeot 208 T16 Pikes Peak spinta da un V6 3.2 biturbo da 887 cv. L’impresa non sarà facile, ma a garanzia ci sono la straordinaria abilità del pilota e l’ambizione di un costruttore che non è abituato a partecipare per fare la comparsa e vuole dimostrare di essere il leader della mobilità elettrica tanto da aver battezzato il prototipo con la sigla I.D., destinata a contrassegnare tutte le auto della famiglia ad emissioni zero che sarà sul mercato dalla fine del 2019 cominciando con una berlina anticipata con il concept I.D. e proseguendo con un crossover compatto, un van e un’ammiraglia da oltre 5 metri. L’appuntamento con la Pikes Peak è invece il 24 giugno prossimo. Leggi l'articolo completo su
Leggo.it