BRUXELLES - La Commissione europea proporrà nell’autunno 2023 un atto delegato che specifichi in che modo i veicoli alimentati esclusivamente da combustibili di origine sintetica (e-fuels) contribuirebbero agli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2. È quanto si apprende da fonti comunitarie dopo la ratifica dei ministri Ue al regolamento che mette al bando dal 2035 i motori a benzina e diesel. I biocarburanti non potranno essere inclusi, si apprende dalle stesse fonti, perché emettono CO2, anche se meno di quelli fossili, e vanno considerate le emissioni indirette dall’uso dei terreni. Nel caso in cui l’atto delegato fosse respinto dall’Europarlamento o dal Consiglio Ue, Bruxelles intende riproporne il contenuto nella revisione di medio termine già prevista dal regolamento per il 2026. Dopo il tira e molla tra Germania e Italia su e-fuel e biocarburanti, e arrivato il via libera definitivo dai 27 ministri Ue responsabili per la materia energetica allo stop alla vendita di auto con motori diesel e benzina dal 2035. Ma a Bruxelles non si perde tempo per continuare a definire le nuove vie della mobilita del futuro.
Lo hanno messo in chiaro nei fatti i co-legislatori del Parlamento e del Consiglio dell’Ue, con un’intesa cruciale sul regolamento per la diffusione delle infrastrutture per i combustibili alternativi (Afir), dall’elettrico all’idrogeno.
Le stazioni di ricarica per auto elettriche e altri tipi di veicoli dovranno essere installate in aree di parcheggio «sicure» anche per la ricarica notturna e nei nodi urbani per i veicoli di consegna. Per quanto riguarda invece la ricarica per l’idrogeno, dovra essere prevista un’installazione omogenea di stazioni di rifornimento per nei nodi principali e lungo la rete centrale Ten-T, per garantire una presenza «sufficientemente densa» a chi utilizzera in futuro questo tipo di soluzione di mobilita. L’accordo tra i co-legislatori mette anche in chiaro che gli utenti di veicoli a combustibile alternativo dovranno poter utilizzare carte di pagamento, dispositivi contactless o codice QR presso i punti di ricarica o di rifornimento. Il prezzo dovra essere «ragionevole, facilmente e chiaramente comparabile, trasparente e non discriminatorio», e indicato per chilowattora, per minuto/sessione o per chilogrammo, con il supporto di una banca dati creata dalla Commissione Ue entro il 2027, per fornire ai consumatori informazioni sulla disponibilita, tempi di attesa e prezzi nelle diverse stazioni.
Leggi l'articolo completo suLeggo.it