MILANO - Il futuro della mobilità per Toyota si chiama Mirai, l’auto ad idrogeno il cui nome vuol dire appunto “futuro” in giapponese. La seconda generazione ribadisce il concetto, ma con un’impostazione completamente diversa: via le linee futuristiche ispirate all’acqua, materia prima e prodotto di scarico per questo tipo di auto, e spazio ad una filante coupé 4 porte lunga quasi 5 metri e a trazione posteriore. La nuova Mirai è nettamente più bassa (-65 mm), più larga (+70 mm) e si allunga anche l’interasse (+140 mm) tra le ruote montate su cerchi da 20 pollici. Più nobile anche la base tecnica – la piattaforma GA-L, la stessa delle Lexus LS e LC – e diversa la disposizione degli elementi del sistema di propulsione. Lo stack di fuel cell, che produce l’energia elettrica a bordo facendo incontrare l’idrogeno con l’ossigeno contenuto nell’aria, si trova ora sotto il lungo cofano, pesa il 42% in meno ed è più compatto, ma eroga 128 kW (+12%) per una densità di potenza di 5,4 kW/litro (+46%).
La Mirai è inoltre la prima Toyota dotata di inverter a carburo di silicio, che migliora l’efficienza del 10% e ha una batteria agli ioni di litio da 1,24 kWh che, oltre a fare da tampone, con i suoi 31,5 kW di picco porta la potenza del sistema a 134 kW. I serbatoi in materiale composito per stipare l’idrogeno a 700 bar ora sono tre: due trasversali e uno lungo il tunnel per una capacità in volume di 144,2 litri e di 5,6 kg in peso (+20%).
Grazie a queste evoluzioni, la nuova Mirai ha un’autonomia di 650 km (+30%) e pesa 1.900 kg, molto meno di un’auto elettrica paragonabile per dimensioni, raggio d’azione e per il prezzo che parte da 66mila euro, il 20% meno di prima. In più, per fare il pieno impiega meno di 5 minuti e le emissioni sono meno di zero. Il filtro di protezione dello stack depura infatti l’aria da PM2.5, NOx e composti solforosi. Si calcola che in 10.000 km la giapponese possa ripulire l’aria che un uomo respira nell’arco di tutta la sua vita. La Mirai ha un bagagliaio da soli 321 litri e un’abitabilità discreta, ma offre interni eleganti e ben rifiniti. La posizione di guida è quasi da sportiva, tutta digitale è la strumentazione con il grande head-up display e lo schermo da ben 12,3 pollici del sistema infotelematico.
Di livello elevato sia la connettività, sia i sistemi di assistenza che permettono la guida autonoma di livello 2.
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