Il Dafi contempla la realizzazione di 25 stazioni di servizio sul territorio italiano per consentire l'eventuale diffusione di veicoli a celle a combustibile. La normativa nazionale permette anche il ricorso a bombole per lo stoccaggio a bordo fino a 700 bar e meno restrizioni sulla realizzazione degli impianti di distribuzione. Il lancio della Mirai – una confortevole berlina a quattro da 4,9 metri di lunghezza con una velocità di punta superiore ai 170 orari – avverrà in concomitanza con la prevista apertura della seconda stazione di servizio italiana, vale a dire entro il primo semestre del 2019. Attualmente ne esiste una sola, a Bolzano. La seconda verrà realizzata in una grande città del nord del paese da una società petrolifera.
La Mirai è stata già venduta in 6 mila esemplari, concentrati prevalentemente tra California e Giappone. In Europa (250 modelli consegnati) è a listino in 8 paesi: a Londra la Polizia dispone di una piccola flotta a idrogeno, mentre la Germania ha previsto entro la fine del 2018 la realizzazione di 100 distributori. Desinati a diventare 400 nei prossimi anni. Un piano ambizioso e la cancelliera Angela Merkel aveva già dovuto rivedere quello del milione di auto elettriche in circolazione il 2020 (sarà un successo se arriverà a 500 mila). Nei paesi del Vecchio Continente dove viene commercializzata, il prezzo della Mirai supera 70.000 euro (quasi 74.000 nel Regno Unito, oltre 78.000 in Germania), anche se i contratti sono prevalentemente sotto forma di laesing. Il listino italiano non è ancora stato ufficializzato, ma non dovrebbe discostarsi troppo da quello delle altre nazioni.
Pieno (costo compreso) e autonomia non sono diversi da quelli di un'auto con un motore tradizionale: fino a 5 minuti per il rifornimento, fino a 5 chilogrammi di idrogeno (circa 10 euro al kg) e fino a 500 chilometri di raggio d'azione. Non esistono restrizioni circa l'accesso ai parcheggi sotterranei ed il comfort a bordo è elevatissimo perché il motore è elettrico (155 cavalli). Non solo è silenziosa, ma la reazione chimica porta ad una sola emissione: quella di acqua, tra l'altro potabile. Toyota ha già annunciato di voler decuplicare la produzione del modello: la capacità attuale è di 3.000 unità l'anno, ma verrà portata a 30.000. Rispetto ai primi modelli Fcev lanciati nel 2008 da Toyota, i costi della Mirai sono già stati ridotti di 20 volte. E grazie alle economie di scala entro il 2025 l'obiettivo è quello di portarli (per i clienti) alla pari di quella di una berlina dello stesso segmento. Leggi l'articolo completo su
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