Al primo riposo è (di nuovo) in testa Ott Tänak, che con la sua Toyota Yaris ha inflitto un distacco di un decimo all'astro nascente della specialità, Rovanperä e di quattro al rientrante Dani Sordo (Hyundai i20 coupé), che è anche il quinto della graduatoria iridata malgrado tre gare disputate in meno (5 su 8, quella tedesca è la nona del calendario).
Il transalpino Ogier, quinto con la prima Ford Fiesta, è inseguito dalla seconda vettura coreana, quella guidata da Andreas Mikkelsen, che ha appena un decimo di distacco. La prima delle due Citroen C3 è settima grazie a Craig Breen (1,1 secondi dalla vetta) e precede la vettura di Scandola che è gommata Dmack. Alle spalle del veronese c'è un'altra auto del Wrc2, la Ford Fiesta del polacco Kajetan Kajetanowicz (decimo), la prima con pneumatici Pirelli. Quelle di Scandola e di Kajetanowicz sono le uniche eccezioni di una graduatoria dominata da vetture con gomme Michelin.
Fuori dai dieci tutti gli altri piloti del Wrc1: la seconda Yaris, quella di Esapekka Lappi, è undicesima a 1,5 secondi, il leader del mondiali ThierryNeuville (Hyundai) è tredicesimo a 2 secondi, Jari Matti Latvala (Toyota) quindicesimo a 2,6, Teemu Suninen (Ford) diciassettesimo a 3,3 ed a 3,8 ci sono Elfyn Evans (Ford) e Mads Ostberg (Citroen), ventesimi.
Venerdì il rally di Germania entra nel vivo con sei cronometrate per un totale che sfiora i 103 chilometri e mezzo. Tänak, vincitore dell'ultimo rally, in Finlandia, e anche del Rally di Germania dello scorso anno, è il grande favorito. Anche se si è dichiarato sorpreso di aver chiuso in testa lo stage: «Sono un po' confuso – ha ammesso l'estone – perché non mi sono sentito a mio agio. Quella di domani (venerdì, ndr.) è una sfida e a me piacciono le sfide da vincere». Leggi l'articolo completo su
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