Dalla prima vettura dei Programmi XX, la FXX, alla più recente FXX-K Evo, la metodologia di sviluppo è cambiata radicalmente. Inizialmente il processo di sviluppo era più tradizionale e partiva dal P Zero creato per le Ferrari del monomarca Challenge di allora, per essere affinato come era necessario per adeguarsi alle prestazioni della FXX. Per l’ultima nata, invece, è stato applicato lo stesso metodo che porta alla luce le P Zero da Formula 1: parallelamente ai test in pista, infatti, gli ingegneri hanno potuto avvalersi dei dati raccolti dal simulatore della Scuderia Ferrari, lo stesso che i tecnici di Maranello usano per sviluppare le monoposto della massima serie.
Le vetture dei Programmi XX hanno pneumatici dedicati, modello per modello, differenti per specifiche e per misure. Questi si distinguono anche alla vista perché ognuno riporta sul fianco il nome del modello a cui è dedicato.
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