Anche la MCXtrema deriva dalla coupé 2 posti modenese, ma non nasce per vedere la bandiera a scacchi, piuttosto per entrare nel garage dei collezionisti e offrire occasionalmente divertimento su circuiti chiusi. Lunga 5,2 metri, ha telaio e carrozzeria in fibra di carbonio disegnata per offrire una mappa aerodinamica ottimale per avere la giusta deportanza su ogni tipo di circuito. Vi concorrono appendici varie, fondo sagomato, airscoop sul tetto e ala posteriore assistita da una lunga pinna mentre gli spettacolari gruppi ottici posteriori sono una citazione del Tridente. Da competizione sono i finestrini in policarbonato, i cerchi monodado da 18”, l’assetto completamente regolabile e l’abitacolo nel quale il posto guida è concepito come quello di una monoposto con il volante a cloche in carbonio e alluminio che reca sul piantone un display da 5” e i manettini per variare l’intervento dell’Abs, il bilanciamento dell’impianto frenante con dischi racing in carbonio, il controllo di trazione e l’erogazione del motore.
Anche in questo caso, l’unità deriva dalla MC20 ed è il V6 3 litri Nettuno con bancate a 90°, distribuzione ad ingranaggi, doppio iniettore e accensione doppia con precamera. Grazie a turbocompressori e impianto di scarico specifici, la potenza sale da 630 cv a 740 cv a 7.500 giri/min che, con un peso complessivo di 1.300 kg, dà un rapporto peso/potenza pari a 1,76 kg/cv. Da corsa anche il cambio, un sequenziale a 6 rapporti. Il prezzo? Superfluo saperlo, visto che tutti gli esemplari sono stati venduti, ma la notizia che è quasi da saldo viste le caratteristiche della vettura: meno di un milione di euro. Leggi l'articolo completo su
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