"Il nostro ritmo era ottimo, ma non è stato facile. Non avevamo la terza macchina migliore, però in ogni momento abbiamo fatto le cose giuste. Abbiamo limitato gli errori e sfruttato ogni opportunità che si è presentata. Il podio è arrivato per questo motivo", ha sottolineato il giovane inglese. La Racing Point di Sergio Perez sembrava più forte, ma nel finale ha pagato la scelta di non sostituire i pneumatici sotto safety-car. Il sorpasso al messicano a tre tornate dal termine, di cattiveria, si è rivelato fondamentale. "Sono stato aggressivo, ma dovevo", ha ammesso Norris. Che poi si è reso autore di un giro conclusivo pazzesco, il più rapido dell'intera corsa: recuperando circa 1" su Lewis Hamilton, con le Mercedes al risparmio su direttive del box, ha potuto trarre vantaggio dalla penalità di 5" inflitta al campione del mondo per il contatto con Alex Albon. "Abbiamo avuto un po' di fortuna, ma la macchina è competitiva e abbiamo iniziato con un grande risultato", sintetizza Norris. "Sappiamo di aver tanto lavoro da fare, ma proseguendo così speriamo di vivere un grande anno". Racing Point, ma soprattutto Renault, quelle che appaiono come le avversarie più dirette in griglia, sono avvisate.
Per Brown, un bel sospiro di sollievo dopo un periodo molto complicato dovuto alla mancata vendita delle vetture supercar, che aveva creato una grave mancanza di liquidità al Gruppo McLaren, fatto che ha costretto l'azienda a licenziare 1200 dipendenti e altri 70 hanno dovuto lasciare gli uffici della squadra F1. Leggi l'articolo completo su
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