Che non siano state «solo canzonette» lo si è sempre capito. A ritmo di rock'n'roll Edoardo Bennato ha, in mezzo secolo, raccontato in musica un mondo di vincitori e vinti, di oppressori e oppressi, di egemonie e subalternità ma senza tracciare sulla lavagna nessuna linea tra buoni e cattivi, per dirla sempre con lui, piuttosto sbugiardando, complice l'ironia, il potere e la società, burlandosi di ipocrisie e luoghi comuni. In Girogirotondo racconta non solo il suo mestiere di cantautore ma quello che ha sempre voluto girasse intorno alla sua vita d'artista, ovvero la sua visione del mondo, dalla geopolitica che lo ha sempre incuriosito, alla storia dell'umanità, all'architettura cui ha dedicato, grazie a una laurea, l'utopia per spazi urbani più vivibili.
Edoardo Bennato Girogirotondo – Codex latitudinis Baldini + Castoldi, 172 p, 17 euro © RIPRODUZIONE RISERVATA
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