Storie che si intrecciano, fra cui c’è anche quella di Alberto, fratello dell’autore, pilota morto giovane. Tra i piloti «ci sono potenziali eroi, pignoli e creativi, innamorati e cinici, capitani prudenti e temerari», scrive Gabriele Romagnoli nella prefazione. La cronaca ne parla quando succede qualcosa di eccezionale: «un atterraggio di fortuna, un salvataggio o un errore umano, troppo umano, e uno schianto. Ma le loro storie precedono quell’attimo fatale».
Filippo Nassetti, Molte aquile ho visto in volo, Baldini + Castoldi, 134 p, 15 euro Leggi l'articolo completo su
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