Nel saggio di Guez il piccolo giocatore brasiliano è assoluto protagonista; forse è il vero alter-ego di Pelè, con due mondiali vinti nel 1958 e 1962, i trionfi nel campionato carioca con il Botafogo e una vita bella e finita malinconicamente. Per Guez e per tanti sportivi Garrincha (lo scricciolo, il suo nome completo era Manoel Francisco dos Santos) è di fatto il vero padre putativo dei grandi artisti del calcio brasiliano. Come lui nessuno mai, nessuno più. Semplicemente, per tutti, un calcio di poesia, come amava scrivere Pier Paolo Pasolini.
Oliver Guez, Elogio della finta, Piccola biblioteca Neri Pozza, 112 p 12,50 euro Leggi l'articolo completo su
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