E’ un pezzo di storia, piccolo certo, di una città che ha bisogno del suo passato per essere amata. Quella scritta, forse per manutenzione o forse per ragioni commerciali, potrebbe sparire. E chissà cosa ne penserebbe Paolo Sorrentino, lui, che l’aveva usata in una delle lunghe sequenze cult de La grande bellezza: la festa in terrazza mentre suonava “A far l’amore” di Raffaella Carrà remixata da Bob Sinclair. Scena evocativa e potente, che ha fatto il giro del mondo. Insieme a quella scritta Martini sullo sfondo, spenta di giorno, illuminata di notte. Come è noto Sorrentino vinse l’Oscar con quel film, che deve molto a Fellini. E a Roma. E non c’è americano, in vacanza nella capitale, che non chieda ad un taxi di fare un giro a via Veneto. Pensando di essere Marcello Mastroianni, alla ricerca della musa Hekberg. E che magari non si faccia un selfie con la scritta Martini dietro alle spalle, prima di sognare un tuffo nella fontana di Trevi. Leggi l'articolo completo su
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