Carlo Verdone e il rito del ferragosto «ar Palo della Morte» per i fan di "Un sacco bello". «Andarci è emozionante»

Ferragosto non è un giorno come gli altri, ovviamente. Una festa religiosa che con il tempo è diventata anche un rito pagano. Mangiare insieme alla famiglia o agli amici in vacanza. Il falò sulla spiaggia. Ma non solo: è anche un po' un rito di passaggio di quella che una volta veniva chiamata villeggiatura, ovvero rappresenta il giro di boa delle nostre ferie. Ma a Roma, grazie a “Un sacco bello”, uno dei film più amati di Carlo Verdone, si tiene un rito "pagano" del tutto particolare. E chi c'è stato, ci racconta che è comunque un rito "emozionante". 


Ve lo avevamo raccontato anche sulla nostra edizione cartacea, poco prima delle vacanze, illustrandovi la Roma di Un Sacco bello. E vi raccontavamo proprio quel rito pagano tutto ferragostano legato al film di Verdone.

IL PALO DELLA MORTE 
«Alle 5 e mezza stamo a Bolzano, alle 9 de matina a Cracovia, alle 10 di sera vuoi scommette che te fai la prima polacca??»
L’appuntamento «a mezzogiorno ar Palo della morte» è diventato un must per gli appassionati del film, che ogni 15 agosto si ritrovano con penne a biro e calze di nylon, pronti per scattare il selfie più bello, da postare rigorosamente sulla pagina Facebook dedicata al film.

Ebbene il 15 agosto è arrivato e - puntuali come un orologio - un manipolo di fan si sono ritrovati  "ar palo della Morte" anche in questa giornata afosa. E proprio a loro Carlo Verdone aveva mandato un saluto speciale dalla sua pagina Facebook. Per chi si chiedesse dove diavolo sia il "palo della morte", la risposta è in Via Giovanni Conti, in zona Vigne Nuove
 

Ebbene questa mattina, dalle 10 alle 12 come vuola la tradizione, alcuni fan dell'attore insieme a semplici curiosi hanno partecipato al "pellegrinaggio" al "palo della morte". Tra di loro c'era anche Giordano Giusti, giovane giornalista speaker di Radio Sonica

«Ieri sono tornato a Roma e allora ho pensato di fare un salto al "palo della morte" per vedere se è vero che ogni anno delle persone si ritrovano per celebrare il film di Carlo Verdone». Giordano Giusti è del 1990, quindi è nato quando il film era già uscito al cinema da dieci anni. Ma a Roma non si sfugge all'amore per un Sacco Bello, è una qualcosa di trasversale a tutte le generazioni e a tutti i quartieri.

Giordano, a cui sono legato da un rapporto di amiciza, non nasconde i suoi sentimenti: «E' stata una cosa emozionante, a metà tra il romanticismo e la sana voglia si scherzare tutta romana. Una coppia di signori anziani ha visto che facevo le foto dalla macchina e mi ha gridato: "Ma scendi da quella macchina, ma che te pesa il culo?". E' una cosa che può succedere solo in questa città - riflette Giordano - e con un film di Verdone».

La prima domanda che ci passa per la testa è se il pellegrinaggio ormai coinvolga sempre le stesse persone. «Sicuramente c'è un'ampia fetta di habitué - spiega Giordano - infatti un signore, un padre di famiglia con i bambini ha fatto delle foto, ha salutato tutti - un po' come si fa ad inizio stagione all'Olimpico quando torni al tuo posto dopo tanti mesi che non vedevi gli amici dello Stadio - e salendo in macchina ha detto "ci vediamo l'anno prossimo" ed è andato via».

Insomma,  l'anno prossimo chi viene con noi "ar palo della morte"?


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