I testimoni oculari dell'aggressione hanno aiutato i carabinieri a ricostruire quanto accaduto, fino a giungere all'arresto del responsabile. Sembra però che la pista omofoba non c'entri, e che il movente risieda in qualche dissidio esploso tra i disperati che bivaccano nei giardinetti. Quella sera erano presenti quattro o cinque persone tra cui due donne. Proprio in questa comitiva c'era anche l'aggressore.
Un messaggio di cordoglio ai parenti di Ranieri lo ha espresso anche Fabrizio Marrazzo, portavoce Gay Center che ha ribadito la necessità di gettare piena luce sulla tragedia considerando anche l'omofobia: «Ci stringiamo al dolore dei suoi cari e della famiglia, saremo presenti ai funerali». Nei prossimi giorni saranno resi noti i risultati dell'autopsia che chiariranno meglio la dinamica del barbaro pestaggio.
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