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È quanto emerge nel decreto di fermo firmato dal pm Federica Riolino che, sostenendo la presenza di «gravi indizi» di colpevolezza, ha chiesto e ottenuto dal gip, la convalida della misura cautelare.
Il 29enne si trovava in questura per il furto di uno scooter. Ha chiesto di andare in bagno e una volta uscito è riuscito a impossessarsi della pistola di Rotta e ad ucciderlo, poi ha ucciso anche Demenego e si è fatto largo nell'atrio della questura con le sue semiautomatiche tolte alle vittime - particolare dedotto dalle immagini delle telecamere - prima di essere ferito all'inguine e bloccato da uno degli agenti della Mobile che rientrava in via Tor Bandena. Il fratello dell'arrestato ha sempre fatto riferimento a un disturbo psichico, ma il 29enne non era in cura in nessun servizio di igiene mentale del capoluogo. Per la procura «orientano per una semplice scarsa lucidità solo i farmaci rinvenuti all'esito della perquisizione domiciliare». Un elemento su cui, al momento, la difesa dell'indagato non si pronuncia, ma che avrà un ruolo centrale in sede processuale. Leggi l'articolo completo su
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