Figlio di un negoziante confessa: "Ho soffocato mio padre con il cibo, ma avete pensato fosse morte naturale"

Nino Frisiero (la vittima) e il figlio Carlo, che si è accusato dell'omicidio
«L’ho fatto per alleviare le sofferenze di un padre malato». Consegnandosi ai carabinieri di Bologna ai quali ha reso una confessione choc, Carlo Friserio, il 44enne di Oderzo sottoposto a fermo di polizia sabato notte dalla Procura emiliana, ha spiegato di aver ucciso suo padre Nino Luciano Frisiero, 77 anni, come gesto di pietà.


La morte dell’uomo, ex agente di commercio poi titolare di alcuni negozi di alimentari tra Bibione e Lignano, 14 mesi fa, non venne seguita da alcuna inchiesta: i medici stabilirono che il decesso era sopraggiunto per cause del tutto naturali. Ma i sensi di colpa hanno giocato un ruolo determinante, spingendo Carlo Friserio, che si trovava a Bologna dove l’indomani avrebbe dovuto prendere un volo internazionale, a vuotare il sacco: «Mio padre non è morto per cause naturali - ha detto - L’ho ucciso soffocandolo durante il pasto».
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