Margherita è salita fino in cima sulla Torre di Pisa, sulle spalle di suo padre, Junio, che ha scalato i 297 scalini per portare sua figlia, 8 anni e disabile, ed avverare il suo sogno. La bambina, mesi fa, guardava dal basso il monumento più famoso di Pisa, chiedendo al suo babbo, di poter salire fin lassù. E mesi dopo quel desiderio si è avverato e Margherita ha potuto guardare tutti dall'alto al basso.
L'impresa di Margherita e suo padre
Junio Cristiano Caselli è riuscito in quell'impresa, grazie al sostegno di tanti, che hanno preso a cuore il sogno di una bambina che vive su una sedia a rotelle. «Siamo arrivati a toccare le campane, era veramente felice, sorridente, libera. Anch'io mi sono commosso» racconta il papà di Margherita sulle pagine del Corriere Fiorentino.
Un gesto simbolico
Insieme a loro due, anche la mamma Roberta, la sorella Anna Chiara, alcuni amici,i vigili del fuoco, il personale dell'Opera Primaziale ed il sindaco Michele Conti della città toscana. Per salire i quasi 300 scalini, papà Junio ha dovuto allenarsi, comprando un sacco da crossfit più pesante di Margherita inziando a «fare le scale su e giù del mio condominio, volevo arrivare preparato». Ma il gesto di Junio e Margherita ha anche un forte valore simbolico e «deve far ragionare sulle barriere architettoniche, di quanto anche un singolo scalino nelle città sia a volte un ostacolo».
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