Fabiano Antoniani aveva diritto a scegliere una morte dignitosa e se avesse potuto «muoversi liberamente per trenta secondi» avrebbe messo fine alle sue sofferenze da solo. Invece, cieco, paralizzato, in nome di quel «diritto alla dignità della morte», che non è un «diritto al suicidio», è stato aiutato da Marco Cappato.
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