Strage Palermo, Barreca ora accusa la coppia: «Ho solo pregato, mia figlia è innocente». Il legale punta sull'infermità

Il colloquio con l'avvocato in presenza della criminologa Roberta Bruzzone

Strage Palermo, Barreca ora accusa la coppia: «Ho solo pregato, mia figlia è innocente». Il legale punta sull'infermità

Giovanni Barreca, il muratore di Altavilla Milicia (Palermo) che insieme a due fanatici religiosi avrebbe ucciso la moglie e due dei tre figli durante un esorcismo, si difende dal carcere. Se fino ad ora aveva in qualche modo difeso i due, Sabrina Fina e Massimo Carandente, ora invece li accusa e sostiene di essersi limitato a pregare, aggiungendo di non aver mai usato violenza contro i suoi familiari.

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Il colloquio in carcere

L'uomo, in carcere, ha detto al suo avvocato Giancarlo Barracato che la situazione sarebbe precipitata con l'intervento di Carandente e Fina, intervenuti per liberare le vittime dal demonio. Il muratore scagiona dai delitti la figlia 15enne, indagata per il triplice omicidio, pur riconoscendole una particolare «capacità nell'avvertire la presenza del demonio».

Il colloquio tra il muratore e l'avvocato è avvenuto in presenza della criminologa Roberta Bruzzone, consulente della difesa nella valutazione della capacità di intendere e di volere dell'uomo. «L'infermità mentale è evidente», dice Barracato che descrive il suo cliente come in preda a una totale confusione. Intanto ha rinunciato alla difesa il legale di Massimo Carandente, l'avvocato Marco Rocca.

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