Leggi anche > Mattarella: «Il dovere della memoria e l'esigenza di verità»
«Avevo quasi 18 anni - scrive nel suo post - e per dedicarmi ancora di più al sogno di fare musica con la mia band, comprare strumenti, impianto audio per i concerti avevo cominciato a lavorare come commesso in un negozio di calzature e abbigliamento di lusso del centro di Bologna: “Beltrami” in via Rizzoli».
«Non avevo ferie e in agosto ero lì - continua - Sabato 2 stavo andando a fare una consegna proprio in fondo a via dell’Indipendenza verso la Stazione. Davvero pochi metri in linea d’aria». Poi l'esplosione e il grande spavento: «Fui investito dall’impatto senza capire cosa fosse. Un vuoto d’aria. Poi tornando in negozio la scoperta della tragedia. Immensa, indicibile. Le vittime...L’estate non c’era più. C’era solo l’inferno».
Leggi l'articolo completo su
Leggo.it