Silvia Romano, altri sei arresti: polizia ottimista. La Onlus: «Travolti da violenza social»

Silvia Romano, altri sei arresti: polizia ottimista. La Onlus: «Travolti da violenza social»
Continuano le indagini sul rapimento di Silvia Romano, la cooperante italiana 23enne sequestrata in Kenya dove faceva volontariato. Lilian Sora, presidente dell’associazione Africa Milele, con la quale Silvia collabora, è preoccupata dalle ultime notizie e poco rincuorata dalle novità delle indagini, compresi i 14 arresti e la ricerca di un uomo che aveva affittato le camere per due sospetti rapitori.


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Al Resto del Carlino, la Sora ha dichiarato di «non aver motivo di essere sollevata. Sono due notti che non dormo e tre giorni che non mangio - le sue parole - il mio compagno si trova nel casino laggiù, io sono nel casino qua. Non è facile affrontarlo da sola, con la nostra bimba piccola e un’altra figlia». «Sono molto impegnata a tentare di calmare quelli qui che vogliono insorgere per tutta questa violenza social da cui siamo aggrediti, sia noi che Silvia in prima persona. Trovo tutto molto cattivo».




Lilian racconta di essere stata a Chakama «da luglio a fine settembre». Quanto a Silvia, «la prima volta che è venuta è stata a casa con mia figlia, che c’è stata nove volte. Non c’è una realtà pericolosa lì, lo sanno bene i volontari che scalpitano per ripartire». Ma ora, aggiunge, «non facciamo più partire nessuno. Però questa cosa che è successa è una cosa brutta che può succedere ovunque».

«Io so che persona è Silvia - conclude nell’intervista - offendendo lei, che rispecchia il nostro modo di operare, è come se si offendessero tutti i volontari». Quanto al sentirsi in colpa per averla lasciata sola, la presidente di Africa Milele specifica: «No, noi sappiamo come lavoriamo e capita che in alcune situazioni ci sia solo un cooperante». Nel frattempo l’attesa di novità sulla sua sorte è lunga e preoccupante, nella speranza che arrivino presto notizie positive.

ALTRI SEI ARRESTI  La polizia keniana ha annunciato altri sei arresti, di cui tre di rilievo, per il sequestro di Silvia Costanza Romano e ha dichiarato un certo «ottimismo» di ritrovare la volontaria milanese rapita in Kenya martedì. È quanto emerge da dichiarazioni del capo della polizia keniana, Joseph Boinnet, rilanciate da vari media tra cui il sito dell'emittente «Capital FM» dopo i 14 fermi segnalati ieri dai media che ora salgono così ad un totale di 20.

«Abbiamo arrestato inoltre tre persone che ci hanno dato informazioni molto preziose che sono andate a sostenere l'operazione in corso per rintracciare e salvare la signora che é stata rapita», ha detto 'l'Ispettore generalè Boinnet come riporta il sito della radio keniana. «Abbiamo una significativa quantità ottimismo di poter essere in grado di trovare la signora nel più breve tempo possibile», ha detto ancora l'alto ufficiale.

Boinnet ha rivelato che gli investigatori sono vicini a determinare il movente del rapimento, ossia se sia avvenuto per estorsione e se i terroristi islamici al-Shabaab siano dietro al sequestro, riferisce il sito dell'emittente keniana «Capital FM» sintetizzando dichiarazioni dell'ispettore generale. «Abbiamo gente che ha assistito all'incidente e che dice che i sequestratori chiedevano denaro. Sicuramente non possiamo essere certi su chi siano e perché abbiano rapito la signora», ha comunque riferito Boinnet. 

POPOLAZIONE COLLABORA La ricerca di Silvia Costanza Romano, condotta da diversi corpi della sicurezza keniana, sta ricevendo il sostegno della popolazione, che fornendo indicazioni sta contribuendo a rintracciare i suoi sequestratori. Lo ha detto il capo della polizia del Kenya, Joseph Boinnet. «Lo sforzo multi-agenzia che coinvolge la polizia, l'esercito e i forestali ha ricevuto un significativo sostegno dai residenti, che riteniamo sia vitale per il successo di questa operazione», ha detto l'ispettore generale, come riferisce il sito della radio «Capital FM».

Dal canto suo il capo della polizia regionale costiera, Noah Mwivanda, ieri ha detto che due motociclette che si ritiene siano state usate dagli assalitori sono state sequestrate quando le forze di sicurezza hanno esteso le ricerche dalla contea Kilifi - dove è stata sequestrata Romano, nel villaggio di Chakama - a quelle di Tana River e Taita Taveta. La Somalia del resto é il luogo dove furono portate due straniere rapite in Kenya nel 2011: l'allora 57enne britannica Judith Tebbutt, sequestrata sull'isola di Kiwayu dove fu ucciso il consorte David; e la disabile francese in carrozzella Marie Dedieu presa da un'altra isola (Manda, nell'arcipelago di Lamu). Tebbutt fu rilasciata dopo sei mesi nel marzo 2012 dietro il pagamento di un riscatto mentre Dedieu, di 66 anni, morì per malattie dopo tre settimane di prigionia.


Gli al-Shabaab sono la cellula somala di al-Qaida e seminano terrore per imporre alla Somalia la legge islamica (sharia) ma colpiscono anche in Kenya per scoraggiare il contributo militare del paese confinante alla missione militare dell'Unione africana da 21 mila uomini che entro il 2020 dovrebbe passare la gestione della sicurezza alle forze somale.  Leggi l'articolo completo su
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