Tutti in classe dopo le vacanze di Natale, anzi no. Il rientro in presenza, previsto per oggi, in realtà non sarà per tutti. Una parte di studenti e docenti resterà a casa, si torna infatti in didattica a distanza. Il Governo è stato irremovibile sulla data di ripresa delle lezioni in presenza, divisa tra il 7 e il 10 gennaio ma le criticità sono tante.
Caos scuola, 300mila studenti chiedono la Dad: valanga di risposte al sondaggio di una 17enne
CHIUSO PER COVID Ci sono infatti regioni come la Campania e la Sicilia che lasceranno chiusi gli istituti spostando le lezioni online. Non solo, la decisione di lasciare chiuse le scuole è stata presa anche dai sindaci di piccoli paesi vicino Roma, come Artena, Genazzano e Bellegra, in Calabria, in Puglia e in Veneto. Il motivo? Troppi casi positivi e la pressione sulle Asl che rischia di mandare in tilt l'assistenza e il tracciamento, già fortemente in affanno, così come la didattica. La richiesta di posticipare il rientro è partita anche da oltre 2mila presidi che si sono rivolti al ministro Bianchi mettendo in rilievo i problemi della ripresa.
RECORD DI ASSENZE Basti pensare che tra il personale scolastico si contano, secondo l'Associazione nazionale dei presidi, circa 100mila assenze. Gli studenti saranno molti di più: un calcolo di Tuttoscuola individua, tra gli 1,4 milioni di positivi, circa 300mila alunni contagiati e così si parte con cifre enormi alle quali, dopo i primi giorni in presenza, seguiranno lezioni in dad per oltre una classe su due nella prima settimana. Una stima fatta in base alle nuove regole della dad e delle quarantene per gli studenti. E anche il ministro Bianchi ammette: «Ci saranno assenze tra il personale».
NUOVE REGOLE All'asilo basta un caso positivo per mandare tutta la classe in quarantena, alle elementari con un caso si va in autosorveglianza e con due in quarantena mentre alle medie e superiori con un caso si va in autosoveglianza e con tre in dad, con due casi vanno in dad solo i non vaccinati mentre gli altri sono in autosorveglianza.
CAOS TRACCIAMENTO Andare in autosorveglianza significa fare un tampone subito e uno a 5 giorni ma ad oggi le asl sono in forte affanno con prenotazioni a distanza di giorni. E comporta l'uso in classe della mascherina Ffp2 ma, ad oggi, la maggior parte delle scuole non le ha ricevute neanche per i docenti. In autosorveglianza non si potrà mangiare a mensa se non è garantita la distanza di due metri: per molti istituti sarà impossibile.
SOS SPAZI Il distanziamento, infatti non è sufficiente. Servono impianti ad hoc per pulire l'aria: chiediamo investimenti aggiuntivi a medio termine, da marzo a fine anno spiega Cittadinanzattiva - per l'installazione di misuratori di Co2 e di sistemi di aerazione.
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